E’arrivato un altro inverno e con esso tornano il freddo, l’umidità, il buio. Non a caso il nostro corpo si fa sentire ed ecco che iniziano le trafile del mal di schiena, del torcicollo, dei dolori alla cervicale, alle spalle, alle ginocchia e chi più ne ha più ne metta. Certamente il nostro clima padano non ci è amico, ma fortunatamente la natura ci viene in aiuto offrendoci un’ampia gamma di rimedi.
In primis ricordiamoci che, anche e soprattutto in inverno, le ossa hanno bisogno di Vitamina D ed è quindi utile, se non necessario, esporsi alla luce solare semplicemente facendo una passeggiata di almeno un’ora al giorno.
Uno dei più antichi ed efficaci rimedi per dolori e contratture è la terapia del caldo, che si può ottenere con la classica borsa dell’acqua calda o con i cuscinetti ripieni di semi che, riscaldati nel forno o nel microonde, rilasciano un calore del tutto naturale.
Esistono poi molte formulazioni in crema o gel da applicare localmente magari accompagnate da un bel massaggio. Le creme più efficaci contengono Artiglio del Diavolo, Arnica, Capsico e Canfora.
L’Artiglio del Diavolo (Arpagophytum Procumbens) è una pianta erbacea originaria della Namibia, di cui si usano le radici secondarie.
Usata da tempo immemore nella medicina tradizionale africana, da noi compare agli inizi del novecento per il trattamento delle patologie dell’apparato locomotore, in quanto grazie all’elevato contenuto di glucosidi iridoidi (in particolare l’arpagoside) agisce sulla cascata dell’infiammazione inibendo l’enzima chiave del processo infiammatorio, ovvero la COX2, che degrada l’acido arachidonico e produce tutta una serie di molecole che sostengono il processo dell’infiammazione.
Arnica Montana ha invece un’azione lenitiva, decongestionante e stimolante la circolazione. Molto utile soprattutto per i dolori muscolari e articolari e negli stati di affaticamento e pesantezza, agisce grazie all’elevato contenuto di lattoni sesquiterpeni con azione antiinfiammatoria e antinevralgica.
La canfora e il capsico sono rimedi revulsivi, ossia richiamano sangue nel sito di applicazione, migliorando l’ossigenazione tissutale e la diluizione delle tossine infiammatorie.
Se è necessaria una cura per via orale si può ricorrere a preparati a base di Boswellia o di Curcuma.
La Boswellia è un arbusto originario dell’India e fa parte della medicina Ayurvedica.
Si utilizza la gommoresina, ricca in acidi Boswellici, che inibiscono la 5-lipossigenasi, step fondamentale nella generazione dell’infiammazione. Oltre all’azione antiinfiammatoria, la Boswellia esercita un effetto protettivo sulle cartlagini, perché le preserva dalla degradazione.
Altra pianta indiana di grande interesse è la curcuma, pianta erbacea perenne di cui si usano le radici polverizzate. L’elevato contenuto in curcumina le conferisce un ottimo potere antiinfiammatorio, attraverso l’inibizione dell’enzima COX2, e alto potere antiossidante. E’ quindi usata con successo per tutte la patologie osteo-articolari.
Non posso poi tralasciare gli olii essenziali, meraviglioso serbatoio di molecole utilissime e oltretutto in elevata concentrazione.
L’olio essenziale di Menta Piperita, per esempio, ha una potentissima azione antalgica, che la rende indispensabile in caso di forti cefalee, spesso simpatica conseguenza delle cervicalgie.
L’olio essenziale di Lavandino (ibrido tra Lavanda Vera e Lavanda Spica) ha ottime proprietà rilassanti, spasmolitiche e decontratturanti, che lo rendono perfetto per crampi e contratture.
Ed infine la Gaultheria o Wintergreen, che per la sua formidabile azione antiinfiammatoria, antispastica e antalgica, allevia i dolori dovuti a sforzi intensi, distorsioni, tendiniti, mal di schiena, lombalgie, stiramenti e reumatismi. E’ anche utile per lo sport, sia prima, sia dopo lo sforzo.