Quando sentiamo parlare di Vitamina D o Calcitriolo, subito ci viene spontaneo il collegamento con le ossa. In effetti una delle sue più importanti funzioni è quella di mantenere costanti i livelli di calcio e fosforo nel sangue attraverso la modulazione dell’assorbimento intestinale, la regolazione dell’eliminazione renale e l’utilizzo nell’osso.
In realtà il calcitriolo è più un ormone che una vitamina. Ne esistono due forme: l’ergocalciferolo o D2, di origine vegetale, e il colecalciferolo o D3, di origine animale. Questa si forma nella cute a partire dal colesterolo endogeno, per azione dei raggi ultravioletti. Non solubile in acqua, viene trasportata nel fegato e nei reni poi e viene attivata da una serie di reazioni chimiche.
Avendo una struttura lipofila può entrare nella cellula e legarsi a recettori specifici nel nucleo, regolando l’espressione genica, o a recettori presenti nel citosol, modulando una tutta una serie di segnali di comunicazione tra una cellula e l’altra attraverso la sintesi di enzimi o la regolazione dell’apertura e chiusura dei canali ionici.
Con questi meccanismi si spiegano le altre funzioni della Vitamina D, tra cui il controllo della crescita cellulare, che la rende interessante per la prevenzione di alcuni tumori, o la modulazione della risposta immunitaria sia innata sia acquisita, attraverso la stimolazione di Linfociti T e B e la produzione di sostanze attive contro virus e batteri.
In molte malattie, da quelle cardiovascolari, alla depressione, alle patologie autoimmini (ad esempio il Morbo di Crohn), al diabete, alle dermatiti, si riscontra un deficit di Vitamina D.
E’ bene quindi assumerla nelle giuste dosi, almeno 600UI al giorno, pari a 15 mg, che si possono ricavare da alcuni alimenti (pesci grassi, fegato, tuorlo d’uovo, burro, latticini e frutta secca) o anche dall’esposizione diretta di braccia e gambe al sole per 15-20 minuti al giorno.
Nella bella stagione è bene quindi esporsi al sole, senza però esagerare per evitarne gli effetti dannosi.